giovedì 30 giugno 2011

martedì 28 giugno 2011

Yo-ho


Fico! Rifacciamolo! Non avevo mai allagato una stanza!
La prossima volta fabbrico una flotta di barchette coi gusci di noce, così posso inscenare una battaglia e divertirmi un sacco.

[grafite e acquerello su sketchbook. Si ringraziano la lavatrice Whirlpool, l'ammorbidente Vernel, il detersivo Dixan per la partecipazione]
   

giovedì 23 giugno 2011

Ci sono cose che uno è bravo a fare

Le sorprese ad esempio.
Nei film sono sempre tutti bravissimi a fare sorprese.
Le sorprese richiedono intuito, capacità di cogliere l'attimo giusto, destrezza nella recitazione e nella finzione:


Ma i film sono altra storia. Io mi tengo il divertimento di indovinare tutte le presunte sorprese. E mi tengo pure il bracciale, ecco.


[grafite su sketchbook, tinta data ad ecoline paciugona perchè non so più dove siano finiti gli acquerelli]

PS: Mi sto scervellando da giorni su questa scena a sorpresa qui:


E se avesse aperto il marito? E se il marito fosse sceso a sentire i cantanti di strada? Eh? Cosa sarebbe successo?! Ecco, questo genere di cose sono devianti e irreali. Sgrunt.

  

giovedì 16 giugno 2011

Lo strano caso del caffè

Adesso lavoro in un bar e mi capita di fare tanti caffè cappuccini caffè macchiati caffellatte. A vederli così sembrano davvero buonissimi e goduriosi, gustosi, sembrano poter dare quella coccolina che a me dà il té: guardo chi li beve e penso "Perchè io no?!".

A me il caffè fa proprio schifo. E' una cosa che non dipende da me, giuro: l'aroma nell'aria mi piace, ma se mi ci avvicino troppo comincio a salivare a catinelle, segno di imminente rigetto. Se lo bevo, in un baleno il sapore amaro mi stuzzica le papille gustative e mi provoca tutto uno sconquasso a livello dell'esofago e della bocca dello stomaco (sì, insomma, mi viene lo spasmo del vomito).
Eppure guardo quelle tazzine col cappuccio di latte, e mi sembra una così bella cosa, quella di bere il caffè. Un bel pensiero. 
Vorrei poterlo bere anche io, insomma! Se solo avesse un sapore diverso...

Per farla breve mi sono trovata sotto agli occhi il caffè d'orzo e mi son detta: "Proviamolo, dai!":


...Vabbè, mi rassegno.

PS: ai fresconi che pensano che il caffè è amaro sì ma basta aggiungerci lo zucchero o il latte: NO, non c'entra niente, perchè la sostanza del caffè resterà sempre e comunque MORTALMENTE AMARA.

PPS: no, non mangio gelato al caffè, oppure tiramisù: non tocco niente che contenga caffè, perchè sento l'amaro lontano un miglio.

PPPS: La coppa del Nonno è da bandire, anche per il nome orribile che si ritrova.

[matita e acquerello su sketchbook]

  

lunedì 13 giugno 2011

Shots from qui


Ho radunato piccoli dettagli raccolti da questo microcosmo che mi ospiterà per tutta la stagione estiva.
 
Le giornate sono belle "qui"; c'è proprio una bella aria, un bell'ambiente, condizoni che rilassano e ingentiliscono l'animo.
La stagione non è ancora partita in quarta e ho ancora la voglia e la forza di mettermi a disegnare, una volta finito il turno: ormai sono nell'ordine di idee di portare sempre con me il quadernetto di carta Arches, la scatola da viaggio di acquerelli, e il pennello con serbatoio, ché magari qualcosa riesco a tirare fuori.

In questi giorni ho il pallino degli acquerelli: devo imparare a rendere i colori e le luci con poche macchie fluide di tinta, e sto sperimentando varie procedure attraverso i ritratti di fiori.

Sul bancone ieri c'erano dei meravigliosi Lilium orientali. Ovviamente ho fatto diverse prove orripilanti, prima di giungere a questo risultato - tutto sommato piuttosto soddisfacente (dal vivo rende meglio, la scansione mortifica un po' i dettagli)!


Ho voluto provare anche un tratteggio stilizzato a matita, che non mi dispiace affatto:



E' stato poi il turno degli Amarillis, piantati in belle anfore di coccio che ornano la veranda di glicine sul retro:


Sempre nella veranda sul retro abbiamo scoperto un nido di uccelletti, che, grazie al consulto online di Federico Gemma, siamo riusciti a identificare come esemplari di Occhiocotto (non è adorabile?!?!). Con molta cautela mi sono sporta per ritrarre i pulcini nati...eccone uno in versione bruttissima, nato da appena un giorno, quindi implume e con gli occhi bulbosi ancora chiusi!:




Ed eccoli invece dopo circa una settimana:



[acquerello su carta Arches; matita su sketchbook]

  

mercoledì 8 giugno 2011

Quick sketch n° 5 - magari sono fumettogenica



In foto mi viene una faccia un po' cubista.
Se da grande avessi voluto fare l'attrice sarei disperata. Poi le foto alle première, una disgrazia, avrei dovuto calcare il tappeto rosso con la testa infilata in una busta del pane, per evitare flash e obiettivi.
Per fortuna che il lavoro da disegnatrice non richiede espressamente di mettere la faccia ovunque...e se proprio vuoi metterla puoi disegnarla, e allora mi disegno come pare a me (ossia senza naso, che quello che ho in carne e ossa basta per tutti).
Sarebbe proprio un bel lavoro.

[matita su sketchbook - pagina realizzata in un pomeriggio di pioggia, perchè dovevo stare lì sul lavoro, non passava nessuno, rischiavo di morire di noia MA avevo il mio sketchbook, che insomma m'ha salvato la vita.]

  

martedì 7 giugno 2011

Quick sketch n° 4 - e avanti così


So che può sembrare impossibile che qualcuno abbia potuto pensare che io sia stilosa, ma giuro che è successo davvero (merito della maglia di Dario?)!! Me ne stavo lì a disegnare con tutti i postumi di un venerdì sera ggiòvane (non ho più l'età per certe cose, io!), ed ecco che arrivano queste due e mi bombardano di discorsi. Va bene, rispondo io, mi va bene tutto, tanto ero talmente rimbambita che avrebbero potuto venire pure quelli di Mondolibri e farmi firmare dieci contratti!

Se non ci credete, vi metto anche la foto originale (vergognandomi non poco: avevo pensato di mettere solo il link, per evitare la vista di una simile accozzaglia a quelle col cuore debole, poi m'è venuto in mente che avevo qualche appunto da fare in mia difesa, e farlo sotto alla foto è meglio):



Allora:
1. lasciamo stare tutto, nella prossima vignetta parlerò della mia skill di venire sempre male in foto;
2. notare, prego, la maglia (di Dario) infilata dentro ai pantaloni. La spiegazione: essendo i pantaloni privi di tasche, tenevo in quello spazietto penne e pennelli che mi servivano per disegnare! E' orribile, lo so, ma mi sono dimenticata di conciarla meglio;
3. Mi sono vestita a caso. Sul serio. Con circa quattro ore di sonno e mezz'ora di ritardo non sono stata a pensare troppo a cosa mettermi: i pantaloni erano lì, sul letto, le scarpe immediatamente sotto, la maglia era in bella vista piegata nella valigia di Dario, la sciarpa era sulla via del portone di casa, la giacca almeno era appesa all'attaccapanni, gli occhiali erano nella borsa. La faccia da culo, quella ce l'avevo già su.

[matita su sketchbook e acquerello. Foto presa dalla pagina facebook di TuStyle. Ah, volevo dire che millantavano la distribuzione di una borsina di nonsoche e una copia del giornale, ma a me nessuno ha dato niente. E ti pareva.]

 

lunedì 6 giugno 2011

Quick sketch n°3 - più o meno il seguito del post di ieri



Il vero momento di crescita arriva quando cominci a sentirti un pochino più sicura di te stessa ( "sicura" in senso pieno no, non accadrà mai!), e adotti piccoli accorgimenti per esaltare "difetti" o mitigare debolezze...

Il discorso ovviamente non vale per i cappellini con la visiera, quelli no, quelli non ho nemmeno provato a rivisitarli: li ho abbandonati per sempre e spero di non ritrovarmeli mai più addosso, che tra la testa piccola e la visiera esalta-nasone non ci siamo proprio.


[matita su sketchbook e acquerello. Adesso ho cominciato a lavorare tutti i giorni, e la mattina ho un paio d'orette che, a spizzichi e bocconi, impiego per disegnare un po'. E' così che sono venuti fuori questi sketch: mi dispiaceva rimandare i disegni ben rifiniti a date da destinarsi (con il rischio di non farli mai), così, anzichè prendere note e appunti sul blackberry per poi trasporre tutto su photoshop, ho cominciato a smatitare sullo sketchbook cercando di curare un po' l'immagine...per ora va bene così, e intanto coltivo un po' di sana costanza in attesa della fine della stagione estiva]

                              

Altre facezie (Quick sketch n°2)


E' tutto vero.
Lo so, è una storia molto triste, ma è la verità.
Ho sempre fatto fatica a trovare cappelli che non mi calassero sugli occhi, od occhiali da sole che non sembrassero due maxischermi montati su due stanghe e appoggiati per caso sulla mia faccia, o caschi dentro ai quali la mia testa non sciaguattasse.

Stavolta mi ero quasi rassegnata a dirigermi verso il reparto bambini e comprarmi un casco di Tigro.


[carta, grafite e acquerello]